In un giorno, ed in un ora quasi irreali per la citta' in cui vivo, in cui il silenzio è sospeso nell'aria come la piuma cadente di un passerotto mi trovo a considerare , per mio conto ,come la vita sia fatta di difese e di offese , di come ogni giorno si debba considerare l'altrui stupidita' come una componente essenziale ineluttabile del nostro gia' complicato vivere quotidiano.
Ma se tu ti facessi un ballino di cazzi tua? ed evitassi di stritolarmi i coglioni con le tue offese alla mia intelligenza, al mio buongusto, alla mia sana voglia di scoprire il mondo e di farmi scoprire da lui , al mio diritto di andare avanti per la mia strada :ci azzecco o non ci azzecco questi sono fatti miei.
Per non parlare delle pretese di riprendere discorsi interrotti anni fa , risaldando unioni che effimere lo erano diventate e non solo per stanchezza , adducendo motivi riguardanti un teorico cambiamento.. e vorrei anche vedere !, ed aggiungo ancora : e meno male. Ma il tuo cambiamento da solo non basta , perche' nel frattempo IO sono cambiato , e ti sono di nuovo avanti anni luce. Fattene una ragione, abbiamo fatto un percorso insieme ed allora ne e' valsa la pena, ora non piu' : Nuova vita , nuove amicizie, nuove sofferenze d'amore si, ma nuove.
martedì 30 settembre 2008
sabato 27 settembre 2008
formiche 2003
Dai tronchi marciti
dai fossi riarsi
affioran formiche. Le briciole sparse
gli avanzi di cene:
ossa di pollo
calcite dal sole
cocente d'estate.
Spazzando via
tacite e leste
il lercio del mondo
Ognuno puo' trovare la morale che piu' gli aggrada o gli serve in questa breve, apparentementemente minima,poesiola...
dai fossi riarsi
affioran formiche. Le briciole sparse
gli avanzi di cene:
ossa di pollo
calcite dal sole
cocente d'estate.
Spazzando via
tacite e leste
il lercio del mondo
Ognuno puo' trovare la morale che piu' gli aggrada o gli serve in questa breve, apparentementemente minima,poesiola...
mercoledì 24 settembre 2008
Un giorno che non si vola (1982)
L'uggia di certe mattine
cielo pesante sul capo
gli occhi socchiusi:
starei a letto.
Correre invece,
le gambe formiche
impazzite dal caldo,
e muoversi , e fare.
Pesante un cerchio
alla testa
duro t'incalza:
lavora -produci-crea.
Anche gli sgorbi
non nascono soli.
Infine
la noia e' puerpera:
il monte,il topo , il parto.
E guardi fisso davanti
e insegui ombre sui muri
e volgi ancora
occhi alla finestra
sperando un azzurro vincente
ma
il cielo
ancora
è grigio
e torvo.
Non un soffio di vento
che aiuti a volare.
cielo pesante sul capo
gli occhi socchiusi:
starei a letto.
Correre invece,
le gambe formiche
impazzite dal caldo,
e muoversi , e fare.
Pesante un cerchio
alla testa
duro t'incalza:
lavora -produci-crea.
Anche gli sgorbi
non nascono soli.
Infine
la noia e' puerpera:
il monte,il topo , il parto.
E guardi fisso davanti
e insegui ombre sui muri
e volgi ancora
occhi alla finestra
sperando un azzurro vincente
ma
il cielo
ancora
è grigio
e torvo.
Non un soffio di vento
che aiuti a volare.
Liberta', liberta' io vo cercando....
Tra le diverse scuole di pensiero ce n'e' due che mi intrigano , perche' opposte tra loro. L'una si arroga il diritto di non cambiare mai idea, come se l'essere monolitici fosse un privilegio , l'altra invece , ed io spero di ri-conoscermi in questa seconda scuola, le idee le cambia, eccome ! velocita' di pensiero , per rispondere agli stimoli esterni, velocita ' di cambiare modo di vedere le cose ,ottica lungimirante, aggiustare la mira ogni giorno ,spirito di adattamento agli stimoli ambientali questo e' giusto per me... Non ti dico quando mi sono dovuto scontrare con gente che ha una sola idea e se la tiene stretta!! che tormento , quant'e' duro riuscire ad approcciarsi a persone cosi , ragazzi. Attaccati come ad un'ancora di salvezza a quell'unica idea che hanno , non riescono ad andare piu' avanti del loro naso. Ed allora pazienza tiriamo avanti con brio e possibile leggerezza.
lunedì 22 settembre 2008
I Vespri
I Vespri di Santa Cecilia, di G.P.Franchi 'goduti' stasera grazie all'Ensemble San Felice nella basilica di S.Lorenzo a Firenze musiche cinque-settecentesche con armonie e ritmi lucidi ,voci che ricordavano i famosi castrati dell'epoche trascorse che bella serata! e che chiesa colma di gente attenta.. per non parlare poi dell'occasione di rivedere una chiesa che ora e' solo per i turisti che pagano un biglietto. Donatello , Bronzino sono li a ricordare che un tempo Firenze grande lo e' stata davvero. ottimo il magrissimo direttore di musici e cantanti F. Bardazzi.
sabato 20 settembre 2008
cadono angeli danzanti
Inizio. E' come quando hai una tela davanti , bianca. Può anche essere un momento di panico, non sai da che parte cominciare, pero' sai che devi pur cominciare da qualche parte : ed allora coraggio visto che ci si mette comunque a nudo , si e' costretti a pensare, comincio pure questa'avventura se dura ...
E la comincio in un sabato sera normalmente preposto al divertimento io che ho "subito" un estate chiusa , implosa, in cui le cicale non hanno cantato per me, in cui ho visto il mare solo una volta a giugno: poi un incidente mi ha relegato per fortuna temporaneamente( ma quanto dura temporaneamente?) in casa dove mi ha salvato l'arte , leggere Terzani, la musica tutta(ahimè meno la lirica) il pc , cui sono grato di avermi fatto conoscere nuovi conoscenti che chissà forse diventeranno amici.E' una promessa che faccio a me stesso : qui' scrivero' di getto quasi senza pensare.. gia' studio troppo le mie cose d'arte.. perdendo sicuramente in spontaneita': qui guizzi e lazzi ma spontanei con errori se ce n'e' : è un brogliaccio come si diceva una volta con appunti di vita o non-vita . Non so se e' uso salutare chi legge: io almeno questa prima volta lo faccio . Ciao a tutti i cosmonauti , gli argonauti,i mondonauti.. a quelli che stanno annegando e non lo sanno ed a quelli che lo sanno e continuano ad andare giù perchè è l'unica cosa che sanno fare, a quelli che si librano nell'aria leggeri come solo le idee leggere possono esserlo, a quelli che si stanno cercando ,a quelli che si sono trovati ma hanno ritrosia nel dirlo. Ciao a tutti insomma .Ogni tanto saro' qui'.
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