L'uggia di certe mattine
cielo pesante sul capo
gli occhi socchiusi:
starei a letto.
Correre invece,
le gambe formiche
impazzite dal caldo,
e muoversi , e fare.
Pesante un cerchio
alla testa
duro t'incalza:
lavora -produci-crea.
Anche gli sgorbi
non nascono soli.
Infine
la noia e' puerpera:
il monte,il topo , il parto.
E guardi fisso davanti
e insegui ombre sui muri
e volgi ancora
occhi alla finestra
sperando un azzurro vincente
ma
il cielo
ancora
è grigio
e torvo.
Non un soffio di vento
che aiuti a volare.
mercoledì 24 settembre 2008
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1 commento:
E' curioso il tuo mondo e stimolante è "leggerlo".
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