mercoledì 8 ottobre 2008

la poltrona rossa 1985


Una delle rare sere , di questi tempi, in cui sono a casa ad ascoltare (toh chi si risente !) Pet Shop Boys :Bilingual, e scoprire che è ancora fresco orecchiabile ; si ,non è il capolavoro assoluto di un duo che tra gli ottanta ed i novanta ha comunque imperversato e fatto scuola ma c'e' una canzone -Se a vida é- che mi ronza in testa da due giorni e sentivo il bisogno ,compulsivo se vuoi di riascoltarla , e l'ho fatto almeno tre (canoniche ) volte.Sono a casa ,si, inesorabilmente solo, per fortuna solo , per scelta solo.Svuotato , avendo finito un affresco proprio oggi, in cui ho usato oli, acrilici , cementite. Impara l'arte e mettila da parte...
Ed in poltrona, come quel tizio che vedi nel disegno dell'ottantacinque , mi si affollano fantasmi di vite vissute o forse solo pensate o sognate, brandelli di memorie si affastellano e poi si dipanano a formare concetti chiari solo per un istante e poi di nuovo si dissolvono nell'acido di una memoria selettiva , forse troppo. Una memoria che si erge a difesa della Psiche: che fa dimenticare quello che mi ha fatto soffrire ,no dimenticare non e' la parola esatta: offuscare , obnubliare forse si. Forse era quell'estate con quella canzone che me la ricorda cosi bene, ed andavo al mare .. e non da solo: occhi azzurri capelli ricci chi ti dimentica ?...
E chi dimentica anche che proprio questo disco lo comprai negli USA nel 1996 in una situazione famigliare non delle migliori...

1 commento:

Roberto ha detto...

I fantasmi di se sono il se. Credo che ogni uomo andando avanti non possa far altro che imparare a convivere con gli spettri delle infinite possibilità mancate, non colte, non vissute. Vissute male, alla luce del dopo, vissute distrattamente, vissute superbamente. Vivere è anche questo; andare avanti senza pero "cancellare", magari archiviare, ecco è questa la parola esatta: archiviare...